Con questo articolo inauguriamo “La nostra Voce dal Territorio”, la nuova rubrica del blog di Pavia in Azione dedicata al racconto delle esperienze, delle sfide quotidiane e delle proposte concrete che nascono dai nostri amministratori locali e dai nostri attivisti impegnati nei comuni della provincia.
Un’iniziativa pensata per dare visibilità a chi, ogni giorno, lavora con passione nei territori, spesso lontano dai riflettori, ma vicino ai bisogni reali delle persone.
Partiamo da Copiano, piccolo comune della bassa pavese, dove il nostro consigliere comunale Francesco Lori racconta in prima persona cosa significa fare opposizione in un contesto amministrativo impegnativo, e perché oggi è più che mai urgente ripensare il modello di gestione dei piccoli comuni, puntando su collaborazione e unione.
Quando mi è stato proposto di candidarmi al Consiglio comunale di Copiano (PV) con una lista civica, ho accettato con entusiasmo. Vedevo l’occasione concreta per contribuire al bene del nostro paese, per mettere in gioco idee e competenze, per capire dall’interno come funziona l’amministrazione pubblica.
Le elezioni hanno confermato la maggioranza uscente, relegando la nostra lista all’opposizione. Un ruolo difficile, ma fondamentale. Nonostante sia stato il candidato di opposizione più votato, il contesto numerico in Consiglio non ci è favorevole. Ma questo non ci ha impedito — né ci impedirà — di lavorare con serietà e determinazione.
Preoccupa la scarsa vitalità del Consiglio comunale: in quasi un anno le riunioni dei consigli comunali sono state troppo poche per un’istituzione che dovrebbe essere il cuore del confronto pubblico. Le decisioni vengono spesso approvate senza dibattito, e quando si discute, lo si fa a posteriori e fuori dalle sedi istituzionali, spesso sui social. Così si indebolisce il senso stesso della rappresentanza.

A Copiano, come in tanti piccoli comuni, amministrare significa confrontarsi con risorse limitate, carichi amministrativi importanti e strutture ridotte. In questo scenario, il ruolo dei dipendenti comunali è spesso decisivo: la loro competenza garantisce continuità e supporto sia ai cittadini sia agli amministratori.
In questo contesto, emerge la necessità di considerare l'unione o la fusione dei comuni come soluzione per superare le attuali difficoltà amministrative. L'unione di comuni permette di esercitare congiuntamente una pluralità di funzioni, mantenendo l'identità dei singoli enti e creando economie di scala nella gestione dei servizi. D'altra parte, la fusione comporta la creazione di un nuovo comune unico, con l'obiettivo di ottimizzare le risorse e migliorare l'efficienza amministrativa.
Entrambe le soluzioni presentano vantaggi e criticità. Le unioni possono consentire risparmi grazie alla condivisione dei costi fissi e all'ottimizzazione dei servizi, ma richiedono una forte collaborazione tra gli enti coinvolti. Le fusioni, invece, possono beneficiare di contributi statali e regionali, ma necessitano di un processo di integrazione più complesso e di un consenso ampio tra la popolazione interessata.
Per questo è il momento di avviare una riflessione seria e condivisa sul futuro dei nostri territori. Non si tratta solo di gestire meglio l’ordinario, ma di avere il coraggio di pensare in grande, superando campanilismi e logiche individualiste. L’obiettivo deve essere quello di costruire un’amministrazione più efficace, trasparente e vicina ai cittadini, capace di affrontare le sfide del presente e del futuro. Unire forze e risorse non significa perdere identità, ma rafforzarla dentro una visione più ampia e solidale di comunità. È una scelta politica, ma prima ancora culturale: serve lucidità, responsabilità e la volontà di cambiare davvero.
Francesco Lori
Consigliere Comunale di Copiano